Lettera Appello

Alla Soprintendenza per i Beni Archeologici per il Lazio
Alla Direzione regionale Cultura,Arte e Sport:
area di Valorizzazione del territorio e del Patimonio culturale
Alla Sopraintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici per il Lazio
Al Sindaco di Frosinone
Agli Assessori del Comune di Frosinone
Al Museo Archeologico di Frosinone
All’Assessore all’Ambiente della Provincia di Frosinone
All’Assessore alla Cultura della Provincia di Frosinone

e.p.c.

Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sen. S. Bondi
Al MiBAC, Segretario Generale, Arch. R.Cecchi
All’Ufficio di Gabinetto della Regione Lazio
Al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
Al Reparto Operativo Carabinieri T.P.C. a Roma
Al Prefetto di Frosinone
Ai Consiglieri del Comune di Frosinone
Al Gruppo Archeologico Romano, c.a. dott. Gazzetti

 

Terme Romane e area archeologica attigua alla Villa Comunale di Frosinone

Le sottoscritte Associazioni e i sottoscritti cittadini di Frosinone sono venuti a conoscenza della presenza, tra via Giacomo De Matthaeis e i terreni della Villa Comunale, di un importante impianto termale di epoca Romana.

La descrizione dettagliata delle strutture rinvenute sia nel 2000 che nel 2007 e la loro esatta ubicazione vengono riportate negli articoli scientifici di Gatti (2009) e Gatti & Raiano (2010), allegati alla presente lettera (Allegati 1)  (Allegati 2).

Gran parte dei ritrovamenti archeologici risulta oggi ricoperta da parcheggi sia pubblici che privati, che comunque ne hanno garantito la conservazione.

Gli scriventi sono venuti altresì a conoscenza dell’iniziativa immobiliare, che si sta avvalendo di un concorso internazionale di idee denominato “I Portici”, finalizzata all’edificazione di un complesso polifunzionale “Residenza, Commercio, Spazi Pubblici” per circa 34.854 mc. complessivi fuori terra (di cui 80% residenziale e 20% non residenziale) su un terreno di 12.060 mq di superficie totale catastale di proprietà (identificata nel catasto terreni al foglio n. 58 mappali n.ri 128-159).I dettagli di tale iniziativa sono consultabili all’indirizzo internet: http://www.iportici.info/

In particolare, come mostra la figura dell’Allegato 3, il terreno che, secondo la suddetta iniziativa, sarebbe destinato alla edificazione è contiguo all’area occupata dall’impianto termale ed è presumibile che contenga ulteriori resti di epoca romana: infatti nella foto aerea dell’Allegato 4 sono chiaramente osservabili delle forme rettangolari (ricadenti nel terreno destinato all’edificazione) non riconducibili a morfologie di origine naturale e quindi presumibilmente attribuibili a strutture antropiche, anche in virtù dei ritrovamenti fatti a partire dal 2000 (Tomassetti, 2003; Allegato 5).

Apposite indagini sia indirette (geofisica) che dirette (sondaggi e scavi) chiarirebbero la natura di tali evidenze.

Si fa inoltre presente che tutta l’area oggetto del concorso “I Portici” è sottoposta a vincolo secondo il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) adottato dalla Giunta Regionale nel 2007: in particolare risulta soggetta al vincolo dichiarativo ab060_002 ai sensi dell’art. 136 Dlvo 42/04 e ai vincoli ricognitivi di piano tp060_3642, tp060_3643 e tp060_3644 ai sensi dell’art. 13 co.3 lett. A L.R. 24/98 (Allegato 6). Inoltre la stessa area, nel PTPR, ricade negli Ambiti prioritari per i progetti di conservazione, recupero, riqualificazione, gestione e valorizzazione del paesaggio regionale, e in particolare è perimetrata come Area a connotazione specifica – Parchi archeologici e culturali, ai sensi degli artt. 31 ter L.R. 24/98 (Allegato 7).

Tutto ciò premesso, con la presente lettera si intende innanzitutto esprimere preoccupazione per la futura integrità dei resti archeologici presenti nell’area e quindi chiedere che questi siano debitamente tutelati nella loro completezza, sia in modo diretto che indiretto, anche nel rispetto dei vincoli imposti nel PTPR.

In secondo luogo si intende rappresentare l’esigenza che tale patrimonio sia adeguatamente valorizzato per l’importanza che esso riveste dal punto di vista archeologico, ma soprattutto culturale, storico e identitario per la città di Frosinone. Troppo spesso in passato il patrimonio archeologico di Frosinone è stato deturpato e per sempre compromesso (vedi Anfiteatro Romano).Pertanto gli scriventi invitano tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti a mettere in campo le necessarie risorse, sia economiche che di intelligenza, al fine di recuperare tale area archeologica per il bene di tutta la città. La pubblica fruibilità dell’area archeologica accrescerebbe il valore economico del territorio con conseguente beneficio sia per la classe imprenditrice che per i cittadini. La città si arricchirebbe di un patrimonio che la renderebbe più attraente accrescendo da una parte il senso di appartenenza dei cittadini al proprio territorio e dall’altra l’attrattività turistica. Le Terme Romane e i resti archeologici sono una importante ricchezza e opportunità per tutto il territorio.

Pertanto, in particolare, gli scriventi chiedono:

    • alla Soprintendenza per i Beni Archeologici per il Lazio e alla Direzione Regionale Cultura, Arte e Sport: Area di Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio culturale della Regione Lazio,1) se sono stati apposti vincoli archeologici diretti e indiretti sull’area compresa tra via Giacomo De Matthaeis e i terreni della Villa Comunale, a seguito del rinvenimento dell’impianto termale,e se no perché, 2) come mai non è stata proseguita la campagna di scavi dopo il rinvenimento dell’impianto termale, 3) dove sono conservati i reperti trovati durante gli scavi eseguiti nel 2000 e nel 2007 (monete, ecc.), nonché le schede relative agli scavi stessi, 4) quali procedimenti di tutela sono stati adottati per la salvaguardia della suddetta area, vista “l’intenzione di avviare quanto prima il procedimento di dichiarazione dell’interesse particolarmente importante” espressa da codesta Soprintendenza, con nota del 05.05.2000 (Prot. 13539 del Comune di Frosinone, Prot. 154/ma interno al Museo Archeologico), a seguito dei ritrovamenti del 2000 (Allegato 8);
    • alla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici per il Lazio, di valutare se, per i beni di sua competenza, l’area compresa tra via G. De Matthaeis e i terreni della Villa Comunale sia da sottoporre a vincolo;
    • al Sindaco di Frosinone, agli Assessori del Comune di Frosinone e al Museo Archeologico di Frosinone, di far rispettare i vincoli imposti dal PTPR, mettendo in atto tutti gli strumenti di tutela della suddetta area archeologica, (intera area compresa tra via G. De Matthaeis e la Villa Comunale) nonché di reperire le risorse necessarie al suo recupero per il bene di tutta la città;
    • al Presidente della Provincia di Frosinone, all’Assessore all’Ambiente, Beni Ambientali ed Energia e all’Assessore alla Cultura-Promozione attività culturali-Politiche beni artistici e monumentali della Provincia di Frosinone, di mettere in atto tutti gli strumenti di tutela della suddetta area archeologica nonché di reperire le risorse necessarie al suo recupero per il bene della città e della Provincia, anche alla luce dell’importante finanziamento ottenuto dal progetto provinciale “La nostra Provincia, una terra da scavare”.

 

Inoltre gli scriventi propongono agli Amministratori del Comune e della Provincia di Frosinone l’allestimento di un’area museale in grado di valorizzare i tanti ritrovamenti fatti nella città di Frosinone, afferenti sia all’epoca romana che a quella volsca.

In conclusione le sottoscritte Associazioni e i sottoscritti Cittadini, certi che tutti i soggetti coinvolti condividano la volontà di tutelare e valorizzare la suddetta area archeologica, ai sensi dell’art. 22 della Legge 241/90 sulla Trasparenza degli atti amministrativi, chiedono di ricevere risposta ai quesiti sopra esposti presso: Francesco Notarcola, Presidente della Consulta delle Associazioni di Frosinone, Palazzo Comunale, P.zza VI Dicembre, 03100 Frosinone; inoltre rimangono in attesa di sapere quali azioni i destinatari della presente lettera intendano intraprendere nell’interesse sia pubblico che privato.

Frosinone, 5 marzo 2011

Francesco Notarcola,
Presidente della Consulta delle Associazioni di Frosinone,
Palazzo Comunale,
P.zza VI Dicembre,
03100 Frosinone

La presente lettera è stata sinora sottoscritta da 22 Associazioni (Frosinone Bella e Brutta, ARCI Com. Prov. di Frosinone, Consulta delle Associazioni di Frosinone, Associazione Italiana Pazienti Anticoagulati, Società Operaia di Mutuo Soccorso, Associazione Oltre l’Occidente, Associazione culturale Zerotremilacento, Legambiente Frosinone, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Sezione di Frosinone, WWF Lazio, Associazione Scient-Nat. Sylvatica, Libera Frosinone, Centro Studi Tolerus, Archeoclub Alatri, FAI – Delegazione di Frosinone, Conoscere il Territorio, Associazione Il Ponte, Associazione RE.TU.VA.SA., Associazione AMPI Frosinone, Comitato Civico Laboratorio Scalo, Frosinone 2020, Italia Nostra Onlus – Sez. Ciociaria) e da 676 cittadini. Le suddette firme sono depositate presso la Consulta delle Associazioni di Frosinone, Piazza VI Dicembre, Frosinone.
La raccolta delle firme continuerà anche dopo la spedizione della presente lettera.